I Tagliatori di pietra

tagliatori_clip_image004La storia

Nei tempi antichi, l’insegnamento di arti e mestieri  era patrimonio di classi separate, depositarie di antiche tradizioni, che si dedicavano agli studi segreti di  architettura sacra e simbolica. I segni più antichi conosciuti che sono in relazione con il mestiere di Tagliatore di pietra sono stati trovati in Egitto e datano di 2200 anni prima di Cristo. In quel periodo la vita e la morte avevano valori completamente diversi dai nostri.Ecco quello che troviamo nella Bibbia in riferimento a questo argomento:Circa 1000 anni prima di Cristo re Davide volle costruire un tempio per ospitare l’arca dell’alleanza, ma siccome aveva le mani insanguinate, questo privilegio gli fu rifiutato dal Signore.

17 Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18 ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto. 19 Non tu costruirai il tempio, ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome.” (Re I, VIII,17. Bibbia). E  re Salomone Il Saggio approfittando del periodo di pace e facendosi aiutare da Chiram (1), re di Tiro, intraprese la costruzione del  tempio. “29 (15)Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti, 30 (16)senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori” (Re I, VIII,29. Bibbia)(2)
A partire dal V secolo l’Europa occidentale vive una profonda mutazione, il mondo romano è decaduto e popoli  venuti da Nord poi da Est stabiliscono la loro supremazia sulle rovine del vecchio impero. In seguito il papa Gregorio VII mette le basi dello Stato pontificio, lo fa, mettendo in crisi l’assolutismo e la sacralità del potere imperiale, riprendendo il controllo del clero. Le genti del medioevo sono animate da una grande fede religiosa alimentata dalle crociate e dai grandi pellegrinaggi. Indubbiamente questa fede avrà un’influenza notevole nella costruzione dei luoghi di culto come le cattedrali, le chiese e i santuari. I monaci, eredi di queste antiche conoscenze, da tempo lavoravano all’ edificazione delle loro chiese ed abbazie, in totale anonimato e senza  l’aiuto di manovalanze estranee.
In seguito ci fu una corsa sempre più assidua alla costruzione di chiese, cattedrali, basiliche, monasteri: “Era come se il mondo stesso, scrollandosi di dosso la sua vecchiezza, si rivestisse d’un bianco mantello di cattedrali.”  Rodolfo il Glabro (monaco e cronista dell’XI secolo). Vista anche la necessità d’impiegare il proprio tempo in preghiere e meditazioni (regola di s.Benedetto), portò i monaci ad assumere dei costruttori esterni (Fratres Conversi), alcuni dei quali firmavano personalmente le loro opere. Erano però sottomessi alle direttive della chiesa come lo specificava chiaramente il testo redatto durante il secondo Concilio di Nicea nel 787 (3). In seguito i Conversi furono sempre più numerosi e incominciarono a lasciare le logge monastiche per formare le proprie logge laiche. Documenti che attestano questa transizione sono per esempio la regola della loggia del 22 ottobre 1397 scoperta a Trèves dal Dr. Reichensperger (4) o il regolamento dell’ordine di York del 1370 e 1409.
Ne possiamo citare alcune: La loggia di Magdebourg, la suprema loggia di Strasburgo, la loggia della Bauhutte, la loggia principale di Dresde, in Canton Ticino troviamo i Magistri Ticinesi, in Lombardia troviamo i Magistri Comacini (5), a Venezia troviamo la “Scola di Tagiapiera”, una delle più antiche della città, inizialmente si trovava presso l’ospedale di san Giovanni Evangelista e poi nel XVI secolo  si trasferì in un fabbricato attiguo alla chiesa di Sant’Apollinare. Presenta ancora oggi nella facciata un bassorilievo rappresentante i quattro coronati e la scritta: “MDCLII SCOLA DI TAGIAPIERA”; la sua Mariegola (6)  oggi conservata al museo Correr, risale al 1307. Possiamo osservare sul campanile della chiesa e nelle calle della zona, ancora oggi innumerevoli, opere scultoree. Altre sono conservate presso le gallerie dell’Accademia.
L’arte del costruire, il sapere dei costruttori, anche se si arricchisce di tecniche e di bravura, attraverserà i sette secoli del periodo medievale e rimarrà condizionata dalle correnti religiose. Dobbiamo  anche considerare che i  Compagni avevano  perso i  lorO protettori naturali, i templari condannati e giustiziati da Filippo IV Il Bello. I compagni perseguiti e braccati, entrarono nella clandestinità nel mezzo del XV secolo per arrivare fino ai tempi nostri dove troviamo ancora delle tracce in molti paesi

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Villard de Honecourt

Villard de Honnecourt

Un uomo del XIII secolo, architetto, originario di Honnecourt – Sur – Escaut, ci ha lasciato un’eccezionale testimonianza, un taccuino composto da 33 fogli di note e da circa 250 disegni raccolti nel corso dei suoi numerosi viaggi(7); costruzioni di cattedrali, progetti ingegneristici ed architettonici, insetti, uccelli, un leone, un orso, un gatto, una lepre, un Cristo in croce, lottatori, giocatori di dadi, un drago… Il libretto tratta di tecniche costruttive dell’epoca, conoscenze e sapere che si nascondono spesso dietro queste figure enigmatiche, una serie di disegni fino a poco tempo fa considerati come puramente artistici, sarebbero utilizzati dai costruttori per ricordarsi di certe tracce geometriche o procedimenti di calcolo grafico.

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I Santi Quattro Coronati

I quattro coronati

L’ 8 Novembre i tagliatori di pietra onorano i loro santi patroni : Claudio, Sinproniano, Castorio e Nicostrato; i quattro coronati martiri nel 306 d.C. a Sirmio, sotto Dioclezianotagliatori7 per essersi rifiutati di scolpire, per l’imperatore, una statua di divinità pagana.Troviamo la loro rappresentazione in molti luoghi d’Italia  tra cui nella chiesa di Pavia, nel Santuario di Maria dei Ghirli, in un capitello del palazzo ducale a Venezia, vicino alla chiesa di San Apollinare a Venezia, nel Duomo di Siena, a Roma nella chiesa detta dei SS. Quattro Coronati. I tagliatori di pietra di Strasburgo prestavano giuramento sul Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, la Madre di Dio e i quattro coronati.

Costituzione

Gli scalpellini appartenevano ad una confraternita come i massoni, i falegnami, i carpentieri, i vetrai ed altri. Si spostavano continuamente in tutta Europa, chiamati per eseguire i lavori che richiedevano bravura e conoscenze particolari. Sostavano parte del loro tempo nelle logge (baracche di legno disposte nelle vicinanze dei cantieri). dove depositavano i loro arnesi, dove consumavano i loro pasti.
La loggia era anche il posto ideale per lo scambio di opinioni, idee, consigli, lunghe e costruttive discussioni sui problemi concernenti il mestiere. Si può considerarla come la capostipite delle future logge massoniche. Nelle logge però, non si poteva sostare di notte. Gli operai alloggiavano presso taverne o case private.
Erano suddivisi in tre gradi principali: Apprendista, Compagno e Maestro. L’Apprendista lavorava e imparava per diversi anni nei cantieri e nelle confraternite, doveva spostarsi di città in città. Era ospitato e seguito passo per passo nelle botteghe o in centri di accoglienza. in Francia, questi ultimi venivano chiamati Cayenne, dove troviamo due figure molto importanti: la “Madre”, unica donna ammessa. Dirigeva la casa, occupandosi del buon ordine dei locali, si occupava della nutrizione, curava piccoli mali sia fisici che morali, rispettata da tutti, manteneva un’atmosfera familiare tra i giovani ed adolescenti. Poi il “Padre” senza un ruolo ben preciso; queste persone scelte avevano una funzione molto importante di accoglienza, di gestione e di ordine morale nell’ interno della comunità. L’ apprendista seguiva il suo Tour acquisendo bravura e conoscenza; doveva essere giudicato degno dal punta di vista tecnico ma anche morale; doveva imparare ad edificare tempi, edifici religiosi e non, ugualmente doveva edificare il suo tempio interiore attraverso un percorso di maturazione iniziatica.tagliatori_clip_image018

 
Saint Gilles du Gard

Come Compagno continuava il suo percorso acquisendo padronanza e consapevolezza del proprio dovere. Alla fine gli  si permetteva di accedere all’ultimo stadio di Maestro d’Opera,  grado supremo e segreto. I tagliatori di pietra, avevano un loro modo tutto particolare e misterioso per comunicare: gli insegnamenti in modo orale, i giochi di parole utilizzati durante le occasioni speciali, un modo particolare di vestirsi, un certo modo di guardarsi e di tenere i piedi, di camminare, di salutare, di ringraziare, di bere, di tendere la mano ad un fratello.  Interpretavano i simboli in modo tradizionale.

L’utilizzo del simbolismo dei numeri e quello collegato agli attrezzi di lavoro ha dimostrato una conoscenza profonda dei principi fondamentali dell’ architettura. Il compasso che disegna il cerchio, divide in modo proporzionale, la squadra che rappresenta l’impiego dell’angolo retto, il filo a piombo che serve a determinare la verticale. L’utilizzo del cerchio, del quadrato, del triangolo e di altre figure geometriche era di fondamentale importanza per l’edificazione dei monumenti romanici e gotici.

marchi sulle pietre

I tagliatori di pietra ossia scalpellini, fin dall’antichità, usavano marchiare i propri lavori. Si sono trovati segni di questo tipo nell’antico Egitto, in Mesopotamia, sulle mura di Gerusalemme, di Troia, di Olimpia e nell’antica Roma, così come marchi gotici, romanici, bizantini, romani, greci, rinascimentali
Nell’ordinanza di Torgau del 1462  troviamo ben 7 articoli che si riferiscono ai marchi: Art. 25,26,27,30,31,72,94.
Un altro documento, la regola di Bàle, nel giorno della S.Barthélemi del 1563 parla dei marchi: Art. 59.
Come questi testi lo specificano, i marchi dei tagliatori di pietra erano  segni di appartenenza all’ordine.
Conferiti nel corso delle cerimonie solenni, erano scelti dai maestri, non potevano essere rifiutati ad un operaio “onesto”, non dovevano subire modifiche, ne ceduti ad altri, dovevano essere preservati come dei segni onorifici.
Se ci sforziamo di osservarli  e di comprendere questo linguaggio di pietra, ci accorgeremo che sono carichi di grandi significati e di un simbolismo profondo da tempo dimenticato.
Le diversità di carattere geometrico dei marchi dei tagliatori di pietra sono evidenti da un’epoca artistica ad un’altra.

Greci:

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Pompei:

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Romano:

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Romanico:

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Periodo di transizione tra il Romanico ed il Gotico:

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Gotico Flamboyant:

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Tardo Gotico:

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Rinascimento:

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Barocco:

barocco

 

 

L’esistenza dei marchi può essere esaminata sotto 5 aspetti diversi:

  1. in rapporto ai paesi
  2. in rapporto alle regioni geografiche
  3. in rapporto alle città ed ai castelli
  4. in rapporto al carattere dell’oggetto artistico
  5. dei marchi su certe opere particolari

Secondo Van Belle e Rziha(8) sono raggruppati in due categorie principali:

– I segni d’utilità, per rendere più agiato il posizionamento delle pietre.In questa categoria possiamo distinguere: i segni dilocalizzazione, i segni di posizionamento, i segni di assemblaggio, i segni di profondità.
Sono formati da lettere, cifre romane o arabe, da figure geometriche come triangoli, rettangoli, da curve, da linee spezzate, da figure come squadra martello, non c’era una regola per la scelta del posto per il  marchio.

– I segni d’identità  che potevano servire in vista del pagamento o del reclamo per il lavoro eseguito.
Si può pensare che queste figure geometriche seguissero i tratti di diverse matrici  di figure fondamentali.

Il prof. Rziha che ha raggruppato ben 9000 marchi, in una pubblicazione datata 1880, presentava 4 matrici principali con varianti fino ad arrivare a 14 matrici sviluppate da lui e che gli permettevano di spiegare i vari segni.

Le 4 matrici principali sono le seguenti:

  1. il quadrato
  2. il triangolo
  3. il cerchio trilobo
  4. il cerchio quadrilobo

I marchi si sono evoluti nei corsi degli anni, influenzati dai rituali e dagli aspetti religiosi , simbolici ed operativi delle corporazioni, dai periodi di transizione tra uno stile di costruzione ad un altro.

quadrato triangolo trilobo1
Quadrato
Triangolo
Trilobo

 

trilobo2

 

 

 

 

quadrilobo  san marco
Trilobo
Quadrilobo
San Marco Venezia

conclusione

Questa modesta esposizione, anche se risulta abastanza limitata, vuole offrire uno spunto e scambi di opinioni, ad altri futuri lavori e a nuove collaborazioni, che solo così, ci aiuteranno a percorrere insieme un breve tratto di strada verso la conoscenza di questi personaggi  e delle loro opere, come quei segni sulla pietra, lì, presenti ancora oggi, ma invisibili agli occhi dei più.

Note

(1) Da notare la strana coincidenza con Hiram, il maestro del Tempio assassinato dai suoi apprendisti.
(2) La Bibbia
(3) Gean Gimpel –  Costruttori di Cattedrali –  Jaca Book
(4)
(5) Maestri Comacini: appare per la prima volta  nel celebre Editto del re longobardo Rotari 22 nov. 43 (G.Gentile)
(6) Mariegola: (Madre Regola),  statuto interno comprendente prescrizioni di carattere tecnico e di ordine etico
(7) Il Tacuino di Villard De Honecourt – Biblioteca Nazionale di Francia Viollet-Le-Duc  –  Encyclopédie Médiévale – Bibliothèque de l’Image Vitruvio  – De architectura  –  Einaudi
(8) Franz Rziha –  Etudes sur le marques des tailleurs de pierre – Guy Trédaniel  Editeur Christian Jacq –  Il segreto della cattedrale – Mondadori Les Compagnons  – Atlantis Jean Gimpel – Costruttori di Cattedrali  – Jaca Book Guillaume Durand De Mende  – Manuale per comprendere il significato simbolico delle cattedrali e delle  chiese  –  Arkeios.

 

2 pensieri su “I Tagliatori di pietra

    • Di norma i segni di utilità si trovano all’interno della costruzione nei fianchi della pietra e possono indicare la finitura, la posizione con un’indicazione della cronologia, etc…
      A volte li possiamo trovare sulla facciata della costruzione.
      I segni di proprietà normalmente sono posizionati al centro di alcune pietre che fanno parte di una specifico lavoro svolto dallo stesso scalpellino.
      Il segno di utilità, molto spesso, veniva eseguito in cava per facilitare il posizionamento finale nel luogo della costruzione.

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